Le principali caratteristiche che differenziano gli estintori sono: la tipologia dell'agente estinguente e la quantità dell'estinguente contenuto.
La scelta dell'estintore va, quindi, effettuata tenendo conto del tipo di incendio ipotizzabile.
Tipologia di estinguente
Estintori ad anidride carbonica (CO2): questa tipologia di estintori agisce per raffreddamento e soffocamento del combustibile ed ha la caratteristica di non lasciare residui. Sono idonei per lo spegnimento di incendi di classe B e C (liquidi infiammabili e gas infiammabili), ma non sono adatti per incendi di classe A poichè il gas non riuscirebbe a spegnere le braci prodotte dall'incendio. Sono utilizzabili, altresì, su apparecchi elettrici sotto tensione.
Estintori a polvere: contengono polveri costituite principalmente da composti salini, che agiscono per raffreddamento, soffocamento ed inibizione chimica. Le polveri polivalenti sono l'agente estinguente più utilizzato, grazie alla loro efficacia. Possono essere utilizzate per lo spegnimento di incendi di classe A,B e C ed anche per apparecchiature elettriche sotto tensione.
Estintori idrici: utilizzano l'acqua come estinguente, che agisce sull'incendio per raffreddamento. Inoltre, a causa del calore, l'acqua vaporizza e genera un'azione di soffocamento. È indicato in incendi di classe A, ma non è utilizzabile su apparecchi sotto tensione e per lo spegnimento di incendi di classe B (liquidi infiammabili).
Estintori a schiuma: Sono adatti ad incendi di classe A e B, mentre non sono idonei per impianti sotto tensione, poichè le schiume al suo interno sono diluite in soluzioni acquose.
Quantità di estinguente contenuto
Gli estintori che contengono fino a 18kg di agente estinguente sono definiti portatili, mentre sono dotati di ruote e vengono definiti carrellati quelli che superano questo peso. Gli estintori portatili devono essere fissati al muro rispettando le seguenti misure: 1,5 metri tra la sommità dell'estintore e il pavimento e 0,1 metri di distanza minima tra il fondo dell'estintore e il pavimento.
Manutenzione
La Norma tecnica UNI 9994:2003 prevede che siano effettuate una serie di attività per mantenere in efficienza gli estintori. Tutte queste attività devono essere riportate in un apposito registro a disposizione degli organi preposti ai controlli. Le attività di manutenzione comprendono:
la sorveglianza: che consiste nel verificare la presenza, l'accessibilità e l'integrità dell'estintore, tale controllo può essere effettuato da personale interno appositamente formato.
controllo: effettuato da personale specializzato, consiste nel controllare con cadenza semestrale il corretto funzionamento dell'estintore, direttamente sul luogo.
revisione: effettuato da personale specializzato, prevede la sostituzione dell'estinguente e il controllo approfondito di tutti i componenti e dei dispositivi di sicurezza. La frequenza di revisione dipende dal tipo di estintori. (polvere, max. ogni 3 anni; Co2, max. ogni 5 anni; acqua o schiuma, max. ogni 18 mesi)
collaudo: consiste nella verifica della tenuta del serbatoio dell'estintore. Anche per questa attività la frequenza dipende dalla tipologia di estintore. (anidride carbonica, max. ogni 10 anni; tutti gli altri, max. ogni 12 anni se il serbatoio è marcato CE)
Utilizzo
Il giusto utilizzo dell'estintore si compone di 4 momenti fondamentali:
Togliere la spina di sicurezza.
Impugnare il tubo di scarico.
Premere la valvola di erogazione.
Mantenere il tubo in posizione orizzontale.
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