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Antibiotici e COVID-19: i danni della disinformazione

É dovuta intervenire l'AIFA (Agenzia italiana del farmaco) per porre fine alla polemica scatenatasi negli ultimi giorni a seguito della carenza di azitromicina nelle farmacie italiane. L'Agenzia infatti dichiara in una nota ufficiale: "Aifa precisa che l’azitromicina, e nessun antibiotico in generale, è approvato, né tantomeno raccomandato, per il trattamento di Covid-19."


Gli antibiotici e l'antibiotico- resistenza

Gli antibiotici sono una risorsa molto importante

per la salute poiché, a partire dalla loro scoperta, hanno contribuito in modo determinante ad impedire la diffusione delle infezioni batteriche, riducendone al minimo le complicazioni gravi. Molte delle malattie infettive che non erano curabili in un'epoca precedente all'uso degli antibiotici oggi lo sono più facilmente.

Negli ultimi anni, tuttavia, antibiotici che erano comunemente utilizzati per curare le infezioni batteriche (come, ad esempio, la penicillina nella polmonite) sono divenuti meno efficaci o non funzionano più a causa dell'uso non del tutto appropriato che se ne è fatto nel corso del tempo. Il fatto che i batteri sviluppino resistenza ad un antibiotico è un naturale processo evolutivo ma questo fenomeno è accelerato e aggravato da un uso eccessivo e spesso scorretto di questi farmaci. Ogni batterio che sopravvive ad una cura antibiotica può diventare resistente alle cure successive, moltiplicarsi e trasferire la sua capacità di resistere agli antibiotici ad altri batteri.

È bene sottolineare che il rischio di essere infettati da batteri antibiotico-resistenti riguarda non solo la persona che prende gli antibiotici in modo improprio ma anche coloro che saranno successivamente contagiati da quegli stessi batteri.

L'antibiotico-resistenza oggi è uno dei principali problemi di sanità pubblica a livello mondiale e negli ultimi decenni, gli organismi internazionali tra i quali l'Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS), hanno prodotto raccomandazioni e proposto strategie finalizzate a contenere il fenomeno.


L'azitromicina contro il covid

Bisogna precisare che fin dall’inizio della pandemia, AIFA ha scoraggiato fortemente l’uso dell’azitromicina per il Covid. Come ampiamente dimostrato da numerosi studi clinici non vi è alcuna evidenza che l’utilizzo dell’azitromicina abbia un effetto protettivo sulla evoluzione di Covid-19, né in termini di riduzione della trasmissione, né dei tempi di guarigione, o della mortalità. Come conclude la nota ufficiale, l'Agenzia italiana del farmaco ha già messo in atto tutte le misure per assicurare il farmaco per gli usi autorizzati, l’Agenzia richiama tutti, prescrittori e cittadini, alla responsabilità di usare le terapie antibiotiche solo ove indicate. Utilizzare gli antibiotici con attenzione e prudenza deve essere un impegno e un dovere per tutti, dai professionisti sanitari alla popolazione generale, come principale arma di contrasto al problema dell' antibiotico-resistenza, anch’essa oltre al Covid-19, una delle sfide principali a livello globale sia per la sanità che per l’ecosistema in generale.

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